Dopo terremoto (Ritorno al futuro - Parte terza)


Una parte del fango che ci aveva invaso il portico,  dopo che l'aqua del sottosuolo
ha sollevato il pavimento di 5 centimetri buoni. Qui vedete
la credenza dopo aver spalato per ore.

Innanzitutto ringrazio chi si è preoccupato per noi e li rassicuro.
Ringrazio per i messaggi di sostegno e di conforto. Ringrazio per moltissime cose. Ringrazio perchè tutta la mia famiglia sta bene. Ringrazio perchè l'amore della mia vita sta bene e mi era vicino in quegli interminabili secondi, e nelle lunghe ore successive (ma avrei voluto che fosse a casa sua al sicuro lontano centinaia di chilometri da tutto questo). Ringrazio perchè ho la possibilità di scrivere questo post: sono viva! Ringrazio perchè di rotto ci sono solo oggetti. Ringrazio perchè la casa sta bene, il fango che personalmente abbiamo avuto in casa fa ridere, ma molto ridere, in confronto a quello che hanno avuto a Genova. 
Nella tragedia non riesco a non pensare a quanto siamo stati fortunati, se il termine di paragone è l'Aquila e dintorni e forse le vittime di quel sisma cominceranno a odiare questo continuo paragonare; due giorni fa, mentre facevo la spola tra casa mia sulla via principale e la piazza di San Carlo, districandomi tra pozze d'acqua e melma, ho sentito due fotografi/giornalisti dirsi l'un l'altro "Abbiamo visto di peggio": che l'abbiate visto non ho dubbi, è il vostro lavoro, e ho pensato continuamente che sì, noi in confronto non siamo niente. Del resto se proprio fossimo "niente" non sareste qui a girare per la melma e a far foto in giro. Ma poi, dopo aver visto, se ne tornano a casa loro. "Aver visto" e "Aver vissuto" sono cose diverse. E ti rende diverso. Stiamo dormendo in macchina da allora. La tua amata casa non è più il luogo sicuro di cui sei sempre stata convinta. La connessione non c'è, ringrazio mio fratello Andrea che, almeno lui, ha acqua luce e gas e connessione internet. Oggi vediamo come và.

Quel che resta del comignolo caduto sulla terrazza.
Poco più a sinistra c'è la porta della mia stanza, da cui
stavo per scappare a piedi nudi per scendere di sotto.
Non so dire in che momento sia crollato ma
meno male che ho pensato di scappare da dentro casa.
Domenica mattina appena si è fatto giorno, questo lo spettacolo davanti casa.
 Uno spesso strato di melma sulla strada,  acqua proveniente
dalla faglia che si è sollevata. Ai due lati della strada,
le case sono lesionate, inagibili e da alcune anche da abbattere.

Una delle spaccature dell'asfalto da cui è uscita acqua e melma.
Oltre che da qui è uscita melma da tutti i pozzi
delle case, dai giardini, eccetera eccetera. 

E c'è chi ne ha avuta anche di più.

Spaccatura lungo un marciapiede.
Il manto stradale è pieno di crepe profonde,
sulla strada principale di San Carlo ci sono rotture per acqua e gas.
Molti però hanno almeno la luce.
La pizzeria La Pace, uno degli edifici storici del paese,
originariamente era una locanda; è così lesionato che
non so proprio cosa possano fare per salvarlo
(ma non sono nemmeno ingegnere quindi spero bene).
L'Oratorio Ghisilieri, detto "Chiesa Vecchia",  si trova a pochi
minuti fuori dal paese: era in via di completamento il suo restauro.
Era il nostro piccolo grande orgoglio
storico-architettonico, un gioiellino.  
L'altare Maggiore che stavano restaurando.
Ho saputo grazie a internet che la pala d'altare
è stata salvata (in paese quasi nessuno
sapeva come stessero andando le cose laggiù)


Edit. 24/05/2012 ore 0.21

Commenti

  1. Ciao Antonella..ogni volta che vedo immagini del disastro mi si stringe il cuore e penso sempre a come mi sentirei nella stessa situazione..Anche se fortunatamente ci sono state "solo" poche vittime e la maggior parte delle case ha tenuto, vedere le proprie cose malridotte e sommerse dal fango..e tutti i disagi conseguenti..è una cosa terribile! Forse i giornalisti dovrebbero riflettere di più e cercare di immedesimarsi nei panni delle persone coinvolte...anzichè essere sempre alla ricerca del sensazionalismo...
    Un abbraccio!
    Carmen

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    1. Ciao Carmen, grazie mille! Si stava già cominciando a prendere coraggio quando è tornato il terremoto a farsi sentire enormemente, portando con sè ancora più vittime della prima volta. Quella scossa di martedì mattina alle 9 non ha portato ulteriori danni a casa mia e dintorni, ma ha comunque distrutto ogni speranza che l'incubo finisse presto.
      Noi comunque non ci arrendiamo!
      Un abbraccio

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  2. Ciao,

    sono sconvolto dalle foto che hai pubblicato.
    Abito a Cento e dal 20 Maggio dormo fuori e sono impaurito.
    Non ho finora guardato in Internet nè foto nè notizie relative a S. Carlo, per pudor e. E' la prima volta. Ho solo sentito notizie a voce o qualche scorcio alla tv. Non per indifferenza, ma perchè mi sembra sciacallaggio e morbosità. Quindi le tue foto sono per me un pugno allo stomaco. Spero davvero con tutto il cuore che possiate ripartire e tornare alla vita normale di prima. Un abbraccio fortissimo. Valerio

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    1. Ciao Valerio,
      grazie per le tue parole. Capisco il tuo pudore e lo appresso, ma non ho potuto esimermi dall'andare in giro per il paese a fare io stessa questo "sciacallaggio" fotografico. Perchè? Per non dimenticare, per documentare una situazione che, a sentire gli esperti, non si sarebbe mai dovuta verificare. Perchè le zone sicure in cui non possono accadere terremoti, alluvioni, frane e crolli di ogni genere, non esistono e ce lo dobbiamo mettere bene in testa quando costruiamo. Ci sono cose che non possiamo evitare che accadano, ma possiamo evitare di farci dei danni da soli. Le "isole felici", come molti in paese definivano la nostra zona, non esistono ma potremmo costruire in modo da crearcele da noi.

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  3. Se si va in giro a scattare foto in effetti la situazione non dev'essere così grave (per fortuna), sarebbe l'ultima cosa a cui penserei...
    Fede

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    1. No, grave è grave. IO sono stata fortunata, non sono un famigliare delle vittime, non ho la casa distrutta, non ho la casa così lesionata da doverla abbattere, non sono una terremotata in tendopoli. IO. Mentre i miei vicini hanno la casa in zona rossa; amici miei hanno la casa da abbattere. Altri hanno perso l'azienda e tutti gli anni di sacrifici e di lavoro. Quindi per fortuna A ME è andata bene, ma a troppe persone le cose stanno andando malissimo. Ed è per questo che ho fatto le foto, per NON DIMENTICARE MAI che questa non è "l'isola felice" che tutti continuavano a ripetere...

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