Stola in cotone/Telaietto/It's a hard life

Gelato e fantascienza in una sera estiva vanno a braccetto. Se poi la fantascienza è old-style, per intenderci anni '60, sono a cavallo: trovo film come "Il pianeta proibito" molto più suggestivi dei kolossal iper-realistici computerizzati degli ultimi tempi. Eccezion fatta per "District 9", il miglior uso della tecnologia al servizio della storia visto negli ultimi tempi.
Sarà autosuggestione, ma ho visto passare un U.F.O. proprio da queste parti, qualche tempo fa. Di forma oblunga, dai riflessi fruttati, somigliava ad un sacchetto contenente uno dei miei lavori iniziati e dimenticati. In effetti lo era.






La lavorazione di questo filato è stata una delle più travagliate che mi sia mai capitato, è durata due o tre anni e non perchè sia difficile da lavorare, ma per la mia scarsa oculatezza nella scelta del colore. Perchè ogni gomitolo ha proprio questi colori: verde, giallo, arancio, rosa, lilla. Più le sfumature.


  • Filato: Bamboo della Mondial (100%bambù), colore 0678, gr 300. Questo filato è di due o tre anni fa  quindi non credo che lo si trovi. O forse sì?


Quando ho acquistato i gomitoli era quasi estate, la voglia di mare e caldo era tanta, e tra le possibili varianti di questo fantastico filato di bambù ho scelto quello più fresco, bellissimo da vedersi nei suoi gomitoli. Mi piaceva tanto il modello di canotta che c'era sulla fascetta stessa e la lavorazione ai ferri procedeva benissimo. Ma poi mi ci sono guardata allo specchio. Era quanto di meno adatto al mio fisico e alla mia età. 
Ho disfatto i pezzi, ho iniziato mille altre alternative, ai ferri, all'uncinetto, compatto, a rete, in diagonale. Nulla. Finchè, passando per la mia solita spacciatrice di filati, non ho visto che stava trafficando con i telaietti e sono diventati seduta stante il mio regalo di Natale. Due Natali fa. Ho pensato subito che era la tecnica perfetta per il bambù e mi ci sono buttata a capofitto, ho sfornato piastelle su piastrelle per giorni e giorni. Poi ho messo tutto in un sacchetto e ho dimenticato. Finchè, complice la disponibilità di Ulisse ho iniziato a finire diverse cose, alcune aspettano solo di essere fotografate e mostrate.

Le piastrelle sono 24, realizzate con il telaietto grande. Ho unito 22 piastrelle parallele l'una all'altra con tanta catenella all'uncinetto, e le ultime due agli opposti lati per fare le punte. Ho finito il tutto con un giro di ventaglietti. 
Stavolta mentre la realizzavo ero pienamente soddisfatta, e anche una volta finita mi è piaciuta moltissimo: è fresca, morbidissima, 100% naturale e si abbina alla perfezione con una canottierina lillà tinta unita che già ho. Certo, con questo caldo una stola/sciarpina anche se così leggera sembra improponibile, ma non si può mai dire. E poi qualche altro post come i precedenti e rischiavo di dover cambiare nome al blog.

A proposito del titolo del post.
L'ho dedicato a qualcuno la cui laboriosa vita è fonte di ispirazione e un esempio da seguire:





Sergio il gatto. Il felino più fiacco che abbia mai visto. Potrei giurare di averlo visto mangiare da sdraiato. Qui in una tipica posa.

A presto!

Commenti

  1. Ciao Antonella, la stola è fantastica e i colori ..una meraviglia!!
    Certo ora fa un caldo.. ma quando rinfrescherà, farai un figurone, bravissima!!
    Carmen

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