Diy/Carrellino con legno di recupero/Another One Bites the Dust

La cosa bella di questa stagione è l'assoluta imprevedibilità della stessa. Una settimana di sole, spuntano i fiori, poi come se niente fosse ti ritrovi con tre giorni consecutivi di neve. Son cose splendide. Ma eccola, ecco che arriva un'altra settimana di sole e ormai sai che la neve non la vedrai fino all'anno prossimo, e poi fa caldo, si sta bene all'aperto, è proprio tempo di mettere mano alle vernici, allo sverniciatore, alla carta vetrata, all'antitarlo, alle sedie che han bisogno di un'aggiustatina, a quei trabiccoli che ti han dato l'ispirazione per qualcosa di nuovo, cose che dovrebbero essere gettate e invece le puoi recuperare, abbellire, rendere finalmente utili. Così scartavetri una cosa, dai il fondo e aspetti che si asciughi, e mentre aspetti puoi passare a quella sedia tarlata a cui si è staccata la gamba, prima togli la patina rovinata che così l'antitarlo penetra anche meglio, l'avvolgi in un sacco di plastica e la lasci tre giorni ad agire, quindi passi ad un'altra cosa ancora, e ogni volta devi aspettare che qualcosa si asciughi, e allora metti in giro una mezza dozzina di lavori. Tanto è un tempo splendido, domani sarà tutto asciutto e potrai passare la seconda mano, e poi il giorno dopo finisci, ed entro il 17 hai la casa in ordine.
Col cavolo.





Un'intera settimana tra pioggia e umidità, quel che basta ad impedire a qualsiasi cosa di asciugarsi alla perfezione, poi finalmente torna il sole e il primo giorno di Primavera arriva in un soffio. Anzi, in una sottospecie di Bora di Trieste gelidissima, e siccome lavoro all'esterno non è che la cosa mi aiuti moltissimo...
Nonostante ciò, posso mostrarvi il primo lavoretto che son riuscita a finire.
Mentre scavavo tra i pezzi di legna di scarto alla ricerca di assicelle per una sedia ho trovato questa piccola pedana. Non avevo ancora deciso cosa farci, ma sicuramente non sarebbe rimasto tra gli scarti. La pedana-ina al grezzo, praticamente perfetta, non abbisognava di incollaggi ma solo di una levigata non troppo fine.


Dall'alto: la pedana al grezzo e particolare.

Foto in alto: mano di cementite per il fondo; al centro e in basso: prima mano a smalto di un madreperla chiaro.

Le ruote girevoli e il posizionamento.

Finito!
Al suo posto in camera della Nina con la scatola piena di riviste.

Per il colore ho mescolato qualche avanzo di smalti (compatibili) bianco e avorio madreperlato, ottenendo un bel colore adatto alla camera, filtrando e conservando la tinta ottenuta non diluita.
Il bancale è della misura perfetta della scatola piena di riviste di fiori che mia madre tiene in fondo al letto, ma che la impiccia quando deve pulire. Così ho deciso di mettere le ruote, affinchè possa spostare la scatola (pesantissima) quando le occorre.
Ma. Ho acquistato le ruote nella mia ferramenta paesana, sono rivestite in gomma così non mi segnano il parquet, ma mi son costate 5 €uri l'una, quindi che razza di economico recupero è stato? Una beffa, visto che al Brico di città le ruotine da parquet, anche se di un modello differente da questo, costavano esattamente la metà. Ma allora uno che deve fare? Mica posso macinare 20 Km ogni volta che mi serve una qualsiasi cosa, ma anche acquistare di tutto in previsione di lavori che si potrebbero fare mi sembra uno spreco, oltre che poi finirei per dimenticarmi di averle. Ed è altrettanto assurdo lasciare in sospeso i vari ciappini (espressione emiliana per dire lavoretti) e dire "appena passo in città lo prendo!" che potrebbe voler dire MESI.
Quindi.
Per ora.
Questo è tutto, gente!

Commenti

  1. Hai proprio ragione!
    Il risultato finale è fantastico!!!
    Ciao ciao
    cri

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  2. Ciao Antonella! Un bellissimo esempio di recupero creativo, bravissima! Un abbraccio e a presto
    Carmen

    RispondiElimina

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